Matthias Mete – “La nazionale? tassello alla scalata del mio sogno”

Matthias Mete – “La nazionale? tassello alla scalata del mio sogno”

intervista a cura di Giorgia Bernasconi

Ne parla sempre con grande rispetto, di questa pallacanestro che da anni ormai è una parte fondamentale della sua vita. Matthias Mete si è avvicinato al basket grazie al fratello Nicholas, primo vero idolo del lungo momò, e da quel momento non se ne è più separato. Prima tra le fila del Mendrisio Basket e da due anni nella formazione 2006 del Raggruppamento Pallacanestro Mendrisiotto, Matthias in campo è aggressivo, determinato e sempre pronto a dare il massimo.

Qualche mese fa la chiamata: la convocazione per uno stage con la Nazionale Svizzera U16 in vista dei campionati Europei che si terranno dal 12 al 21 agosto 2021 in Bulgaria. E dopo quattro giorni di allenamenti intensi siamo andati a fargli qualche domanda.

Per cominciare, descriviti un attimo: chi sei? Quando hai iniziato a giocare a pallanestro?

Mi chiamo Matthias Mete, classe 2006, il 24 maggio di quest’anno compierò 15 anni. Sono il più piccolo di tre fratelli e attualmente abito a Melano con la mia famiglia.

Il mio percorso sportivo inizia con il calcio quando avevo 5 anni. All’età di 8 anni, però, vedendo mio fratello maggiore che già giocava per la società del Mendrisio Basket, ho deciso di seguire le sue orme e intraprendere anche io questa strada. Mi sono dunque iscritto nella stessa società, nella quale sono rimasto fino all’età di 13 anni.

Dove giochi adesso? Come ti trovi?

Attualmente gioco per il Raggruppamento Pallacanestro Mendrisiotto (RPM). L’ambiente all’interno della squadra è ottimo, sia il rapporto con i compagni che quello con i coach.

Quali sono le tue aspirazioni future nel mondo cestistico? Dove ti vedi, diciamo, tra cinque anni?

Parlare di NBA può sembrare scontato, dato che è l’ambizione più grande per ogni giocatore di basket, compresa la mia. Sicuramente ambisco ad un basket a livello professionistico, come per esempio la Serie A.

Chi sono, se ce ne sono, i giocatori che ti hanno “influenzato”, che ti hanno ispirato e che hai preso a modello?

Da bambino volevo essere come mio fratello. Con il passare degli anni e all’aumentare del mio interesse per il mondo del basket, mi sono concentrato sempre di più sulle carriere di giocatori professionisti, sia internazionali come LeBron James e Giannis Antetokounmpo, sia nazionali come il mitico Clint Capela. Il mio idolo è stato e resterà per sempre Kobe Bryant, in quanto mi rivedo in lui a livello di tenacia e determinazione.

Parliamo adesso della tua convocazione nella Nazionale Svizzera U16. Cos’hai pensato quando ti è arrrivata la convocazione?

Appena ho ricevuto la convocazione per la nazionale sono rimasto pietrificato, incredulo e indubbiamente emozionato. Dopo aver metabolizzato la notizia, non riuscivo a pensare ad altro che all’inizio dello stage.

Come ti sei trovato in questi quattro giorni di stage? Che emozioni hai provato?

Il primo giorno, appena arrivato a Bellinzona per seguire gli allenamenti, ero molto entusiasta ma allo stesso tempo abbastanza spaesato. Intorno a me c’erano ragazzi che arrivavano da tutta la Svizzera, alcuni addirittura più alti di me – ricordiamo che Matthias non ha ancora 15 anni ma è già alto 1.95m –, e le uniche lingue che si parlavano erano il francese o l’inglese. Fortunatamente sono riuscito ad abituarmi quasi subito a tutte queste novità; ho stretto nuove amicizie e soprattutto imparato molte cose nuove che porterò con me sul campo.

Come credi di essere andato?

Io ho dato il massimo per dimostrare tutte le mie capacità, sia durante le spiegazioni che durante le varie giocate. Personalmente penso di essere andato bene e di essere riuscito a dimostrare quello che so fare.

Se dovessero convocarti per gli Europei?

Chiaramente se dovessi ricevere un’eventuale convocazione per gli Europei, sarebbe un gran risultato che confermerebbe l’enorme impegno che sto mettendo in questo meraviglioso sport. Questa chiamata sarebbe un altro tassello che si aggiunge alla scalata del mio sogno.

A chi dedichi questo risultato? Chi ti senti di ringraziare?

Innanzitutto, dedico questo risultato a mio fratello Nicholas, che mi ha permesso di conoscere il mondo del basket. Ad egual modo ringrazio anche i miei genitori, Laura e Tonino, che mi sostengono e mi permettono di affrontare questo percorso giorno dopo giorno.

Mi sento poi di ringraziare la società Mendrisio Basket che mi ha insegnato le basi di questo bellissimo sport e l’RPM che mi permette tutt’ora di migliorare giorno dopo giorno.

Infine, il mio grazie più grande va ai miei due attuali coach, Walter e Giorgia Bernasconi, i quali mi spronano di continuo a dare sempre il 200% e credono nelle mie capacità, dandomi così fiducia e sicurezza.

Per finire, hai un desiderio per questa stagione agonistica?

Senza dubbio mi auguro di vincere il campionato, per poter poi partecipare al torneo nazionale con la mia squadra.

E con questo desiderio lasciamo tornare Matthias dai suoi compagni, pronti e carichi per cominciare l’allenamento in vista della loro prima partita di questo nuovo e strano campionato. Non possiamo che ringraziarlo per la chiacchierata e per la disponibilità, facendogli ancora una volta i complimenti per questo grandissimo traguardo e augurandogli il meglio per il proseguo della stagione.

A margine di questa intervista va segnalata anche la prestigiosa convocazione per uno stage con la nazionale di categoria Under 15 di altri due ragazzi del Raggruppamento Pallacanestro Mendrisiotto. Si tratta dei giovani Giacomo Ardò e Alessandro Albanese ai quali vanno i complimenti di tutta la famiglia RPM

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